La costruzione, nel centro storico di Treviso, della chiesa di San Teonisto, a opera delle monache benedettine del Monastero di Mogliano Veneto, risale al 1434, in uno stile che segna il passaggio dal Tardo Gotico al primo Rinascimento.
Dopo una storia travagliata che l’ha vista subire una parziale spoliazione in epoca napoleonica, i bombardamenti della Seconda guerra mondiale, diverse destinazioni d’uso e anni di abbandono nella seconda metà del Novecento, nel 2010 è stata acquistata da Luciano Benetton che l’ha poi donata alla Fondazione Benetton. I complessi lavori di restauro sono stati affidati all’architetto Tobia Scarpa che ha ripristinato la copertura distrutta dai bombardamenti del 1944, riportando l’ambiente alla sua originaria configurazione a navata unica. Ogni traccia di decorazione sopravvissuta, come il raffinato ciclo di affreschi, è stata recuperata con un minuzioso e sapiente lavoro. L’importante intervento di carattere architettonico-strutturale è stato completato dal restauro e dal riposizionamento di quasi tutte le opere pittoriche originarie, – commissionate nel corso del Cinquecento e del Seicento dalle monache benedettine ad alcuni dei più importanti pittori del XVI e XVII secolo, tra cui Paolo Veronese, Palma il Giovane, il Padovanino, Pietro Della Vecchia –, e dall’innesto di creativi elementi d’arredo, come i quattro grandi lampadari in vetro soffiato che illuminano la sala. Tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 la chiesa è stata protagonista di una nuova fase di lavori di adeguamento tecnico e del restauro del timpano in facciata, oltre che di un’altra importante operazione culturale: l’acquisizione di tre nuove tele, commissionate all’artista bosniaco Safet Zec, che completano il ciclo artistico laddove non era stato possibile recuperare i dipinti originari. Attigua all’aula si trova l’ex sacrestia, parzialmente ricostruita e articolata in tre ambienti distribuiti fra piano terra e piano primo, collegati da una nuova scala in ferro e legno. Al piano terra gli stucchi originali sono stati recuperati integrando le parti mancanti con un’attenta opera di restauro.
Oggi la chiesa si offre quale prestigioso spazio nel centro della città, adatto a soddisfare diverse esigenze funzionali grazie a un ingegnoso sistema di tribune reclinabili a scomparsa che consente di utilizzare l’ambiente, sia come sala espositiva, che come auditorium, e quindi di ospitare varie tipologie di eventi: convegni, seminari, esposizioni, buffet, aperitivi.
L’intero complesso è accessibile da un piccolo cortile che funge da foyer all’aperto, nel quale è collocata un’installazione di quattro colonne di cui tre sormontate da un antico capitello ionico.
1. Aula principale 280 mq
2. Abside 128 mq
→ Totale 333mq
3. Cortile 128 mq
4. Ingresso e corridoio servizi 31 mq
5. Locale di servizio 34 mq
6. Regia 14 mq
7. Locale di servizio 21 mq
– Capienza 298 persone
– Possibilità di videoproiezione
– Impianto audio/video
– Allestimento con tavolo relatori
o con poltroncine
– Reception per accoglienza
– Guardaroba su richiesta
Le tribune a scomparsa, una volta abbassate, lasciano libera l’aula principale.
Capienza posti a sedere con tavoli rotondi:
180 persone con tribune alzate
280/300 senza tribune